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Fra Federico Russo

  • 1 Maggio 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

Il famoso autore e chitarrista Federico Russo, frate francescano dell’Ordine dei Frati Minori, dice “Io, ci sono” e sostiene il Nuovo Ospedale di Stella Maris, aderendo alla nostra gara di musica solidale #IOCISONO. Un progetto nato dall’idea dell’avv. Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).

“Non potevano mancare nei mattoncini musicali del nostro Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi – ci racconta con soddisfazione Giuliano – le note e le parole così calde ed abbraccianti de “ Il canto dell’Amore “, ossia il famosissimo brano di Padre Federico Russo, il frate francescano OFM, cantautore e fan degli U2, oggi in missione a Pisa nel Convento di Santa Croce in Fossabanda, ma che nel Santuario “La Madonna” del mio paese di San Romano (Pisa) ha trascorso vari anni.

Questo brano che canta dell’Amore che ciascuno vorrebbe sperimentare nel suo cuore, ha ricevuto milioni e milioni di visualizzazioni sul web ed è stato cantato in tutto il mondo in tante lingue ricevendo anche ulteriori variazioni musicali in cori e band. Che bellezza.

“ 20 anni fa scrissi questa canzone, che fu eseguita per la prima volta davanti a un pubblico ristretto di un ritiro di Capodanno alla Verna. Qualche mese dopo fu l’inno del Capitolo dei Giovani e da, lì in poi, è diventata di tutti”. La prima versione ufficiale del brano avvenne su disco – precisa poi padre Federico nel suo Fb – “ Marco Andrea Becucci è la voce solista (avevo provato prima a cantarla io, ma non ero soddisfatto del risultato); Michele Lenzi è la chitarra elettrica. Martino Biondi suona il basso. Luca Orsini alla batteria. E Paolo Zizi, come detto, alla consolle. Io suono la chitarra e faccio una seconda voce. Il pezzo è registrato a Pisa nell’appartamento di Paolo, fatta eccezione per la parte di batteria, suonata in una stanza del convento” .

Fra Federico è un ottimo musicista e autore molto apprezzato dai giovani perché oltre alla Bibbia nei suoi brani si ispira ai fatti della realtà e alla vita vera vissuta dai giovani che lo sentono così vicino alle loro preoccupazioni, gioie e dolori..

E’ un grande appassionato di musica Rock ed ha scritto anche un ottimo libro sugli U2: “One. Un modo per avvicinarsi a Dio – Gli U2 tra Rock e Bibbia”.

Ho avuto la fortuna di assistere oltre che alle sue belle spiegazioni del Mistero che avvolge tutti quanti, anche a dei suoi concerti in cui la musica dei tanti suoi brani è stata davvero coinvolgente perché ha la capacità di entrare direttamente dentro il nostro cuore portando grande speranza ed orizzonti di senso.

Come quella volta che in Stella Maris, nel Reparto dei disturbi alimentari DCA, regalò questa carezza di amore ad alcune ragazzine anoressiche i cui occhi si illuminarono quando capirono di avere di fronte l’autore vero di quella canzone così bella di speranza che già conoscevano e alle cui parole cantate e suonate in diretta proprio per loro non rimasero indifferenti.

Fu davvero un bellissimo momento. L’ho vissuto intensamente. Sono parole che ci fanno comprendere quanto ciascun essere umano sia importante e prezioso pur con tutti i propri limiti e difetti.

Ognuno di noi può scrivere il proprio verso in questa incredibile vita.

Al di là delle varie fedi religiose e delle filosofie in cui ciascuno di noi può credere (tutte portano con se’ una sapienza enorme), l’essere umano ha proprio il bisogno naturale di amare e di sentirsi amato, di non sentirsi solo ed i testi di padre Federico soddisfano questo bisogno dell’Animo umano che nel cuore, che nasce prima del cervello, ha la sua prima abitazione.

Già San Francesco è stato un cantautore con il suo “Cantico delle creature” e, addirittura, invitava i suoi frati a cantare a tutte le genti le lodi del Signore.

Bello quanto afferma Nick Cave: “La canzone d’amore è la luce di Dio, giù nel profondo, che si fa largo tra le nostre ferite. Alla fine la canzone d’amore esiste per riempire, con il linguaggio, il silenzio tra noi stessi e Dio, per abbattere la distanza tra il temporale e il divino. Per parte mia, sono un acchiappa anime per conto di Dio “.

La Stella Maris svolge la sua opera quotidiana a favore dei bambini e dei ragazzi in Scienza & Amore e sapere di essere preziosa agli occhi di tante famiglie, a quelli di tanti voi artisti che ci sostenete ed anche a quelli di Qualcuno che speriamo non ci abbandoni mai nei momenti difficili come questo che stiamo vivendo con grandi preoccupazioni, ci trasmette più forza ed entusiasmo nel portare avanti questo grande progetto di bene.

In questo periodo così delicato bisogna cantare l’Amore con forza e, soprattutto, con la convinzione che qualcosa di buono queste note possano mettere in moto nell’Universo invisibile.

Quindi, cantiamo tutti con il cuore il Canto dell’Amore, insieme a Fra Federico che ringraziamo con affetto, ci farà bene, molto bene.

IL CANTO DELL’AMORE

Da L’ombra e la Grazia

Se dovrai attraversare il deserto

Non temere io sarò con te

Se dovrai camminare nel fuoco

La sua fiamma non ti brucerà

Seguirai la mia luce nella notte

Sentirai la mia forza nel cammino

Io sono il tuo Dio, il Signore

Sono io che ti ho fatto e plasmato

Ti ho chiamato per nome

Io da sempre ti ho conosciuto

E ti ho dato il mio amore

Perché tu sei prezioso ai miei occhi

Vali più del più grande dei tesori

Io sarò con te dovunque andrai

Non pensare alle cose di ieri

Cose nuove fioriscono già

Aprirò nel deserto sentieri

Darò acqua nell’aridità

Perché tu sei prezioso ai miei occhi

Vali più del più grande dei tesori

Io sarò con te dovunque andrai

Dovunque andrai

Perché tu sei prezioso ai miei occhi

Vali più del più grande dei tesori

Io sarò con te dovunque andrai

Io ti sarò accanto sarò con te

Per tutto il tuo viaggio sarò con te

Io ti sarò accanto sarò con te

Per tutto il tuo viaggio sarò con te

FEDERICO RUSSO

BIOGRAFIA

Federico Russo è nato a Montecatini Terme (Pt), in Toscana, nell’anno in cui uscivano The Dark Side of The Moon e Jesus Christ Superstar. All’età di 15 anni compra un disco degli U2 scoprendo l’esistenza della musica rock e decide di imparare a suonare la chitarra.

Quattro anni più tardi scrive la sua prima canzone, con un testo in inglese su un ritmo di bossanova: fortunatamente non l’ha fatta ascoltare quasi a nessuno. Nello stesso periodo partecipa per la prima volta alla marcia francescana, un’esperienza che lo fa innamorare della vita e della spiritualità del “poverello di Assisi”.

A 21 anni canta per la prima volta un suo brano in pubblico, al teatro Verdi di Montecatini; la canzone s’intitolava Incontro ai nostri fratelli e molti anni dopo sarebbe finita nel suo primo cd.

A 23 anni risponde alla chiamata del Signore iniziando il cammino di formazione nell’Ordine dei Frati Minori di san Francesco. Durante gli anni della formazione capisce che la musica, quella stessa musica per cui la passione non si era mai spenta, poteva diventare anche un eccezionale strumento di evangelizzazione.

Nel 2001 compone una canzone ispirata al Libro di Isaia, intitolata Il Canto Dell’Amore, che in pochi anni e attraverso principalmente il passaparola è riuscita a diffondersi e a essere cantata un po’ dappertutto nelle parrocchie e nei gruppi giovanili cattolici.

Nel 2002 partecipa alla scrittura di un musical sulla vita di san Francesco intitolato Hai guardato me, le cui canzoni sono state poi pubblicate nell’omonimo cd musicale.

Nel 2007 pubblica un secondo cd di brani inediti, dal titolo Una storia da inventare, e nel 2012 un terzo, intitolato L’ombra e la grazia realizzato insieme a una band costituitasi per l’occasione, gli Shiny Clouds.

Infine, nel Marzo 2015 è uscito l’album “La verità delle parole“, contenente 10 canzoni inedite e realizzato insieme a una nuova band, i “Redemption Sons“. L’album è stato anticipato dalla pubblicazione su Youtube del video della canzone “Cercami nel cuore“.

Nel 2019 ha pubblicato un libro intitolato “One. Un modo per avvicinarsi a Dio. Gli U2 tra rock e Bibbia” (Ed. San Paolo). “ Per me la musica è il veicolo migliore per raccontare e per raccontarmi, è uno strumento che permette di entrare in comunicazione con molte persone, di parlare di me stesso e di tradurre il messaggio cristiano in un linguaggio vicino alla sensibilità dell’uomo contemporaneo”.

Sono poi seguiti altri inediti che si possono trovare sul suo facebook e su youtube.

L’ultima incisione di Fra Federico è: Canterò Un Canto Nuovo – Fra Federico Russo & Redemption Sons.

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Massimo Priviero

  • 16 Aprile 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

Anche Massimo Priviero, autore, chitarrista e artista completo, dice “Io, ci sono” e sostiene il Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris, aderendo alla nostra gara di musica solidale #IOCISONO. Un progetto nato dall’idea dell’avv. Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).

“Quando guardiamo i video dei concerti di Massimo Priviero colpisce subito quel suo modo di tenere il palco e di imbracciare la chitarra – racconta Giuliano Maffei – . Poi, ascoltiamo quella sua voce, così piena di grinta e carica di energia empatica, da cui escono parole nuove che girano in modo diverso da quelle che normalmente sentiamo nelle canzoni; parole vere che ci “ribaltano” lo sguardo, che ci fanno alzare in piedi e spronano a metterci in moto con speranza: “alzati in piedi, scala il tuo cielo e la tua voce sarà la mia”..

Ecco che allora, incredibilmente, sentiamo nell’anima che queste parole contengono una forza intrinseca. Sentiamo che già ci abitano, perché, forse, provengono da un lontano che ci supera, ed a cui solo i poeti e i profeti riescono ad accedere.

Ci rendiamo conto che siamo in presenza di un Rock d’autore, non c’è ombra di dubbio.

Pur non essendo un esperto musicale trovo conferma di ciò leggendo il racconto della vita di Massimo nel libro “ Amore e Rabbia “, che mi sta appassionando per la sincerità che vi trovo.

Bellissimo quando il nostro nuovo amico, alla domanda del professore del liceo che gli chiese che cosa avesse fatto nel pomeriggio precedente, visto che non sapeva la lezione, gli rispose che aveva ascoltato Neil Young, cercando di spiegargli come ciò fosse una cosa difficile da portare a termine. Beh, uno così non poteva che diventare un Rocker.

Massimo ha fatto importanti studi classici ed umanistici apprezzando sin da piccolo i poeti e gli scrittori anche stranieri e, soprattutto, incontrando la musica e le corde di una chitarra su cui suonare Bob Dylan ed il Boss, Bruce Springsteen, il cui “Born to Run” lo conquisto’ per sempre.

Beh, se è vero che noi siamo ciò che studiamo, ciò che ascoltiamo e ciò che facciamo, Massimo Priviero è sicuramente un grande della musica italiana che dopo oltre mille concerti e con la saggezza del tempo che passa (ma mai per gli artisti), sfocia nelle tracce di un cd il cui nome “Essenziale” subito ci fa comprendere che il Rocker ha scoperto qualcosa in più del meccanismo di funzionamento di questa vita così piena di follia. C’è tanta roba buona in questo disco. Soprattutto, stimoli a quel fare che ci aiuta a saper essere.

Massimo, infatti, nella videochiamata, per mettermi subito a mio agio, mi dice:” Giuliano, dimmi che cosa ti serve che io lo faccio. Faccio tutto quello di cui hai bisogno. Non ti preoccupare a chiedere. Se con i tuoi ragazzi speciali di Stella Maris sei arrivato fino a me, vuol dire che io mi devo mettere a vostra disposizione. Sono anni che mi capitano queste cose strane ed io non mi chiedo più se lo devo fare, o no. So’ che lo devo fare e basta. So’ che è il mio compito. Sai, spesso ai miei concerti partecipano anche tanti ragazzi disabili e vedere la loro gioia e come si divertono, a me fa stare bene. Quindi, chiedi e diamoci del Tu. Andiamo avanti ” .

“ Hai ragione Massimo, la musica fa stare bene tutti, e le persone fragili la comprendono anche di più perché è un linguaggio universale. Ho bisogno di un piccolo tuo videoclip di saluto e di sostegno perché la musica ci può aiutare anche a costruire il nostro Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi Stella Maris. Sono certo che faccia commuovere il cielo e, quindi, si scateni la Provvidenza solidale con tutta l’energia di un concerto Rock ”.

“ Ho la canzone proprio adatta per Stella Maris. Dammi qualche giorno e ti invio il video -clip “.

Vedo gioia e commozione nel suo volto ed anch’io, come lui, avverto che stiamo vivendo l’incanto di un momento di amore creativo verso il Prossimo. Ci siamo proprio dentro. Parliamo la stessa lingua del cuore. Le nostre parole suonano #NOICISIAMO.

“Madre proteggi” è quel frammento intimo di terra, di luogo, di cielo e di fede (per chi ce l’ha) che Massimo Priviero ci ha donato con tutto il suo cuore sempre vicino alla parte più debole del mondo.

“Madre apri i tuoi occhi in questa notte mia…” è un grido, un’invocazione, una preghiera molto bella ed intensa che qualcuno, sia al di sopra del cielo, o qui sulla terra, pur in questi tempi di grande disamore, dovrà pur ascoltare per aiutarci a recuperare almeno quel buon senso su cui poggia l’Universo.

Quando la canta nei suoi concerti il tempo e lo spazio si annullano e tutti i presenti, in quell’emozione donata, qualunque sia il senso che danno al loro stare al mondo, percepiscono che c’è un legame invisibile che ci rende dignitosamente uomini umani e preziosi, proprio e pur con le nostre fragilità.

Massimo ci ha accolto in casa sua con la sua chitarra e la sua bandana, con quell’umiltà e quel calore che ce lo fanno davvero sentire vicino, a fianco del nostro sogno, oggi divenuto anche suo.

Grazie Massimo, è un grande onore averti con noi. Vogliamo poi sentire dal vivo il momento di bellezza che ci hai regalato. Quindi, ti aspettiamo a Pisa”.

MADRE PROTEGGI

di Massimo Priviero

Madre dei cieli, sopra gli occhi miei

Madre dei giorni che non muoiono mai

Madre dei vinti, in cerca di carità

Madre dei solitari, in fuga per libertà

Madre degli ultimi, madre dei diversi

Madre dei folli, madre dei persi

Madre proteggi, questa vita mia

Madre carissima, madre mia

Madre degli innocenti, ogni giorno traditi

Madre degli offesi, che non hanno peccati

Madre dei guerrieri, che non voglion sparare

Madre dei malati, che sapranno guarire

Madre degli ultimi, madre dei rifiutati

Madre dei volontari, madre dei rifugiati

Madre proteggi, questa vita mia

Madre carissima, madre mia

Madre dei miti, feriti lungo la via

Madre dei sognatori e della loro pazzia

Madre di innamorati che sapranno chi amare

Madre di contadini, sopra campi da arare

Madre dei giusti, madre dei liberati

Madre dei Cristi, madre degli umiliati

Madre proteggi, questa vita mia

Guarda tuo figlio, madre mia

Madre madre scalda questo sole

Madre madre asciuga questo sale

Madre apri i tuoi occhi, in questa notte mia

Guarda tuo figlio, madre mia

Madre apri tuoi occhi in questa notte mia

Guarda tuo figlio, madre mia

Madre apri tuoi occhi in questa vita mia

Ecco tuo figlio, madre mia.

MASSIMO PRIVIERO

BIOGRAFIA

Massimo Priviero nasce e cresce a Jesolo. Dall’ascolto e dall’amore per il folk, il blues e il rock prendono forma le sue prime canzoni. In particolare, il rock d’autore che si fonde con la ricerca poetica caratterizzeranno poi suono, scrittura e produzioni. Su un versante più strettamente lirico, i suoi testi avranno dentro sempre quella che potremmo chiamare “forza di vivere e di umana resistenza” qualunque sia il tema o la storia che li caratterizza.

Trasferitosi a Milano alla fine degli anni ’80, dopo aver firmato per Warner Music, nel 1988 incide a Londra e pubblica l’album d’esordio San Valentino.

Nel 1990 esce Nessuna resa mai con la produzione di “Little” Steven Van Zandt, chitarrista e coproduttore di Springsteen con la partecipazione anche di vari membri della PFM. Al di là del successo ottenuto, Priviero è spesso impegnato in questi anni anche sul fronte sociale ed è per esempio chiamato da “Sos Racisme” per essere il testimonial italiano della battaglia contro ogni razzismo.

Nel 1992 pubblica Rock in Italia. Qui, una parte di produzione artistica è affidata a Massimo Bubola. Seguiranno Non mollare (1994) e Priviero (1998), quest’ultimo con la produzione di Lucio “violino” Fabbri.

Nel 2000 esce Poetica, nel 2003 Testimone e nel 2006 Dolce Resistenza. In quest’ultimo lavoro, inizia la collaborazione col chitarrista Alex Cambise che lo affiancherà poi per molto tempo. In Rock & Poems, 2007, Priviero reinterpreta i grandi classici dei ’60-’70: da Dylan a Waits, Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia Sulla strada pubblicata, come accaduto anche per molti suoi precedenti lavori, in vari paesi europei.

Nella primavera del 2010 esce il primo live ufficiale con DVD allegato intitolato Rolling Live a timbrare i numerosi tour teatrali dell’artista. A tirare anche un po’ le somme anche dal punto di vista dei numeri, più volte i suoi album sono comparsi nei top 50 delle classifiche ufficiali di vendita. Esce in questo periodo anche un libro/biografia su di lui scritto dallo scrittore e giornalista Matteo Strukul intitolato Nessuna resa mai; La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero.

Priviero, che è laureato in Storia contemporanea presso l’Università di Venezia, si dedica anche a spettacoli di musica e teatro civile (citiamo tra gli altri Dall’Adige al Don insieme allo scrittore Roberto Curatolo, le “Storie dell’altra Italia“, firmato insieme ai Gang e a Daniele Biacchessi fino al più recente spettacolo realizzato con l’attore Giovanni Giusto intitolato “Migrazione” e ispirato all’emigrazione italiana nel mondo). Incide in questi anni, servendosi però di uno pseudonimo, alcuni album di musica gospel dal taglio davvero originale che ottengono anche ottimi riscontri commerciali e si aggiungono alle tante copie vendute dei dischi realizzati a suo nome.

A fine maggio 2012 esce l’album Folkrock, realizzato con il violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge e reinventa alcuni classici della musica internazionale. Nel settembre del 2013 pubblica Ali di libertà, suo nuovo album di inediti sempre in bilico tra folk e rock d’autore, e chiude il lungo tour con un sold out all’Alcatraz di Milano, registrato e successivamente pubblicato.

A fine 2014 insieme ai Luf, gruppo di musica etnopopolare, realizza un lavoro di musica e memoria intitolato Terra e pace dove vengono rilette le più celebri melodie della tradizione alpina. Nell’ottobre 2015 esce Massimo, doppio cd + dvd live.

Numerosissimi in tutti questi anni i concerti ed anche i riconoscimenti di pubblico e di critica, insieme ai premi (citiamo Premio Lunezia e Premio Enriquez, tra i tanti). Per varie volte vince come album italiano dell’anno il referendum della rivista musicale Buscadero che lo definisce “la voce più bella e più vera del rock d’autore italiano”. In tutto questo, l’artista rimane sempre fedele ai suoi principi poco inclini al compromesso, rinunciando spesso ad apparire e restando per scelta fuori da logiche commerciali. “Amo scrivere e incidere la mia musica. E amo incontrare quella che chiamo la mia gente ai concerti. Tutto il resto mi interessa davvero poco. Pur nella mia fragilità esistenziale, mi porto dentro dei valori di vita molto solidi che cerco di non tradire. Naturalmente, ho delle mie precise idee sul mondo in cui viviamo e in particolare su ciò che chiamiamo cultura. E quasi mai queste mie idee coincidono con la vulgata diffusa. Tuttavia, faccio del mio meglio per non giudicare. So però distinguere sufficientemente bene quello che conta, e certo conta per me, e quello che invece considero il nulla…”  .

A fine 2017 esce All’Italia, un concept-album che omaggia storie di vita degli italiani di ieri e di oggi parlando di rinascita e di forza con dolcezza e amore per il nostro paese. Viene presentato in anteprima all’Ariston di Sanremo dove Massimo torna come ospite speciale al Tenco. Seguirà un lungo tour, italiano e non solo, che terminerà a Città del Messico dove è invitato dall’Università e dall’Istituto di cultura italiano. Alla fine del ’18 celebra 30 anni di carriera nella prestigiosa cornice del Teatro della Triennale di Milano. Le canzoni di “All’Italia” diventano colonna sonora del docufilm Italia Addio non tornerò (prodotto dalla fondazione Paolo Cresci, programmato nelle reti Mediaset, proiettato al Senato della Repubblica e in vari istituti di cultura italiana del mondo).

Durante questo periodo, scrive di getto il libro “Amore e Rabbia” che esce nella primavera del 2019. Un mix di autobiografia, romanzo e percorso di autocoscienza scritto durante un inverno in riva al suo mare d’alto Adriatico in un ideale ritorno a casa. Amore e Rabbia arriva come un’ipotetica autobiografia in musica. Le presentazioni diventano più di cinquanta in pochi mesi e si trasformano in un vero e proprio spettacolo di parole e musica parallelo ai concerti.

In generale e in conclusione, tutta la produzione di Massimo Priviero ci arriva come il ritratto di un artista e di un uomo profondamente “vero” e i suoi live sono un’esperienza particolarmente forte ed emotiva che scavalcano di molto il fatto musicale. Nel 2020 scrive e compone il materiale inedito oggi pubblicato nel nuovo disco dal titolo “Essenziale“. 

Un lavoro principalmente acustico e di grande impatto poetico, vocale ed emozionale, carico di vita.

 

ALBUM “ESSENZIALE”

Copertina dell’album

 “ESSENZIALE” è il titolo dell’ultimo album ((Alabianca/ distr. WARNER MUSIC ITALIA), uscito a ottobre 2021. Oltre trent’anni di carriera, 15 album all’attivo, Massimo Priviero torna con un nuovo disco di inediti dal titolo “Essenziale“.  Un lavoro principalmente acustico e di grande impatto poetico, vocale ed emozionale, carico di vita e figlio di una carriera che ha ormai varcato i 30 anni. La qualità dei suoi concerti (in Italia e in vari altri paesi) è davvero speciale. Il nuovo lavoro, già ad un primo ascolto, toccherà le vostre corde più vive trasformandosi in un live carico di forza e di impatto emotivo.

L’album è stato anticipato dal primo estratto, “Redenzione”.

Link al videoclip “Redenzione”: https://www.youtube.com/watch?v=qy6jFLmpUmw

PRESSKIT

VIDEO

Link YouTube “Bataclan”(Premio Tenco)

https://music.youtube.com/watch?v=vbvMlG_7AUs&feature=share

Link YouTube “Dolce Resistenza”

https://music.youtube.com/watch?v=wi3XClNS7rE&feature=share

Link YouTube “London”

https://music.youtube.com/watch?v=WpPr79G6t7k&feature=share

YouTube “Ali di Libertà”

https://music.youtube.com/watch?v=jBH3_zqC_HU&feature=share

Link YouTube “Bellitalia”

https://music.youtube.com/watch?v=EK7T2leexCk&feature=share

SPOTIFY

Buscadero è la prestigiosa rivista di rock d’autore italiana. Più volte in passato gli album di Massimo sono votati come disco italiano dell’anno. Ad ottobre 2021 gli dedica la copertina e una lunga intervista interna.

Buscadero n°448 / Ottobre 2021

Info

www.priviero.com 
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Ufficio stampa e promozione
(Ala Bianca Warner) BIG TIME 

I nostri ragazzi

  • 16 Aprile 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

“Stella Maris sei questa lacrima che brilla”. E’ un brano bellissimo, di pura poesia che parla dei bambini e dei ragazzi della Fondazione Stella Maris. Così l’autore, il maestro Beppe Dati, è riuscito ad affrontare con sensibilità, delicatezza e tanto amore, il tema drammatico e dirompente dei disturbi mentali, delle fragilità neuropschiatriche. E’ una canzone potente, che è nata proprio tra le mura del nostro Istituto, vivendo la nostra realtà, incontrando le mamme e i papà, conoscendo i nostri piccoli ospiti. Sebbene sia stata composta e pubblicata nel 2012 resta attuale nei suoi contenuti universali. La riproponiamo ora, in occasione dell’iniziativa solidale #IOCISONO a sostegno del Nuovo Ospedale dei Bambini di Pisa, il progetto nato dall’idea dell’avv. Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).

Vi facciamo conoscere questo scrigno prezioso perché è un brano che è molto di più di una canzone, è l’identità della nostra Stella Maris, è l’impegno che i nostri medici e i nostri operatori dedicano ad ognuno dei bambini e dei ragazzi che al nostro Istituto si rivolgono, perché se la ascoltate con attenzione sentite le parole, “ i tanti messaggi chiusi dentro una bottiglia”, che ogni piccolo di Stella Maris può dirvi, ciascuno a suo modo. Questa opera, lo ricordiamo, nasce dal progetto culturale ed educativo “Conosci te stesso: viaggio dell’uomo incontro all’uomo” che il Presidente Giuliano Maffei ha in corso da anni, che ha richiamato artisti, musicisti, pensatori e persone della cultura per far emergere i valori racchiusi in questo Istituto non facile, che offre speranza a tante famiglie.

Dedichiamo a tutti voi “Stella Maris sei questa lacrima che brilla” che, in questi giorni di cupa preoccupazione, può donarci Amore e Speranza di un futuro migliore, perché come ci dice Beppe Dati: “Nessun bambino di questo mondo merita di soffrire, aiutaci anche tu a tenere accesa questa luce di Speranza”. Ecco questa poesia in musica nel video realizzato con alcuni dei protagonisti reali delle storie di Stella Maris, ovvero con i ragazzi che allora erano a Casa Verde e al Presidio di Montalto che hanno fatto parte del coro.

“Ascoltare questo brano mi ricorda sempre quella sera incredibile del 24 gennaio 2012 a cena a casa di Beppe Dati dove nacque l’idea di far scrivere a questo grande autore e poeta della musica leggera italiana la nostra canzone – evoca Giuliano Maffei -. In quella serata così speciale, a cavallo con il 25 gennaio, in cui si percepì davvero di essere dentro un qualcosa di energia culturale/artistica/spirituale superiore, nacque anche l’ispirazione a scrivere una delle opere musicali più belle che siano mai state scritte su Gesù nel panorama internazionale: “Il mio Gesù”. Ma di questa seconda opera ne parleremo strada facendo.

Adesso gustatevi la bellezza delle parole che Beppe ha scritto e le voci bellissime di Marilena, Simone, Matteo e Leonardo con quelle dei tanti giovani del coro.

Questo testo così ricco di speranza, racchiude la nostra anima: Scienza & Amore .

“ Stella Maris sei per i naufraghi la stella più bella che c’è…”.

Vi assicuro che è così e se non ci credete venite pure a trovarci che vi faccio vivere una bella esperienza”.

STELLA MARIS

(“Sei questa lacrima che brilla”)

Stanotte mamma non so come
mi sono a un tratto risvegliato
non ricordavo più il mio nome
e sono naufragato
sopra il pianeta più lontano
di un qualche gelido universo
da solo e senza la tua mano
io mi sentivo perso…

Ma proprio allora in mezzo al nulla
ho visto accendersi qualcosa
la luce azzurra di una stella
sopra la sabbia rosa
e mentre il mare rotolava
senza alcun impeto sonoro
l’ansia del vento trasportava
la nostalgia di un coro…

Stella Maris
sei questa lacrima che brilla
Stella Maris
sei per i naufraghi la stella
più bella che c’è.

E ho conosciuto altri bambini
ragazze fragili e dottori
e anche festevoli inquilini
cantanti e bravi attori
preti e fotografi del Vero
scienziati laici e credenti
spiriti uniti dal Mistero
che avvolge tutti quanti…

Stella Maris
sei questa lacrima che brilla
Stella Maris
sei per i naufraghi la stella
più bella che c’è…

Siamo messaggi chiusi dentro a una bottiglia
fragili petali di straordinari fiori
tra le tue braccia siamo un’unica famiglia
e la speranza libera la musica nei nostri cuori…

Abbiamo tutti una ferita
che nascondiamo nel profondo
ma siamo figli della vita
figli di questo mondo
e la tua luce è una carezza
per ogni naufrago smarrito
una invincibile certezza
che esiste l’infinito…

Stella Maris
sei questa lacrima che brilla
Stella Maris
sei per i naufraghi la stella
più bella che c’è…che c’è…
Stella…Stella…

Stella Maris
sei questa lacrima che brilla
(che nella notte brilla)
Stella Maris
sei per i naufraghi la stella
più bella che c’è!

Stella Maris (Siamo messaggi
sei questa lacrima che brilla chiusi dentro a una bottiglia
Stella Maris figli di un’unica famiglia)
sei per i naufraghi la stella
più bella che c’è!

IL CORO

IL SIGNIFICATO

La poesia che diventa musica, la musica che diventa immagine in movimento, suggestione, emozione: il messaggio di un Istituto la cui missione è la cura dei bambini e degli adolescenti con rare e gravi malattie neurologiche e psichiatriche.

Il brano scritto e musicato da Beppe Dati per la Fondazione Stella Maris non è solo un inno alla vita che ci fa capire l’importanza di un Centro di ricerca e cura sulle malattie che colpiscono la mente e il cervello dei giovani, ma è una strada che ci conduce alla scoperta di nobili valori presenti nei medici, negli operatori e negli amministratori della Fondazione Stella Maris. Valori condivisi con le famiglie dei bambini e degli adolescenti che all’Istituto si rivolgono per il loro bisogno di salute. Valori che come radici aggrappate alla terra, rendono questo Centro – nato grazie alla felice intuizione di don Aladino Cheti della Diocesi di San Miniato – unico in Italia. E come un messaggio in bottiglia affidato ai flutti del mare, questo brano ha aperto la Fondazione Stella Maris alla conoscenza di tutti. Perchè la Stella Maris, proprio per quel miracolo che ogni giorno si compie e si ripete, è patrimonio di scienza e amore, e quindi una vera e propria isola di ossigeno per tutte le persone che cercano di dare un significato più alto alla propria esistenza. Una luce che brilla con le parole in note di questa platea di protagonisti del bene che, come scrive Beppe Dati, “altri non sono che quegli scienziati laici e credenti, spiriti uniti dal Mistero che avvolge tutti quanti…”

I PROTAGONISTI

Cantanti: Marilena Catapano, Simone Gaggioli, Matteo Germani, Leonardo Petracchi

Coristi: Niccolò Falciani, Marco Fontana, Lucilla Fossi

Coro bambini: Allegra Brandini, Costanza Del Bianco, Viola Leoncini, Bianca Misuri, Elisa Misuri; diretti da Lucia De Caro dell’ Accademia Musicale di Firenze

Batteria: arrangiato registrato e mixato da Lorenzo Piscopo The Cave Studio Firenze

Gruppo coristi video: Allievi del Florence Dance Center di Firenze diretti da Marga Nativo e Keith Ferrone: Matilda Bargiotti, Alessia Ciurli, Emilia Giubasso, Ludovica Lenti, Alice Lydka, Jane Llaha Olmeda, Giulia Meoni, Marta Miccinesi, Lisa Piccioli, Niccolò Poggini, Virginia Porro, Elisa Torrigiani Coristi della Stella Maris: Alice Baldacci, Filomena Branchinelli, Andrea Cavallo, Marta Cervigni, Pietro Cervigni, Saverio Cervigni, Rafal Korsak, Eleonora Maffei, Giorgia Maffei, Maria Chiara Maffei, Niccolò Mazzara, Maria Pia Rinaldo, Maria Talarico

Videoclip ideato e realizzato da Federica Toci e Tamara Pieri (Il Gobbo e la Giraffa, videoproduzioni di Firenze) con la collaborazione di Edda Braschi, Luigi Fattori, Massimiliano Mocali

Registrazione video coristi: Studio Larione 10 di Firenze

Illustrazione: Maestro Alberto Fremura – Archivio IRCCS Fondazione Stella Maris

SCARICA E LEGGI IL LIBRETTO

Libretto6dic2012


Jeff Berlin

  • 4 Aprile 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

E’ uno dei migliori bassisti al mondo e dice “Io, ci sono”. Parliamo di Jeff Berlin, artista statunitense conosciuto come un vero virtuoso del basso. Anche lui sostiene il Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris e aderisce alla nostra gara di musica solidale #IOCISONO. Un progetto nato dall’idea dell’avv. Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).
“Grande Jeff – dice Giuliano Maffei -, è bello avere nell’orchestra dei cuori musicali che sta costruendo il nostro Nuovo Ospedale, anche il battito del tuo cuore attraverso l’inedito ritmo del tuo magnifico basso che lo rende ancor più speciale perché lo sentiamo proprio donato con amore.bQuando vieni in Italia passa a trovarci ti faremo vedere la “Speranza in azione”. Buona musica caro amico”.
Figlio d’arte (papà tenore e mamma pianista), Jeff Berlin da piccolo viene considerato un prodigio al violino, ma a 14 anni la svolta: passa al basso studiando al Berklee College of Music di Boston.

Dagli anni 70 Berlin suona con tanti musicisti come Bill Bruford (batterista di Yes e King Crimson e fondatore degli UK). E’ esigente e rifiuta un invito a entrare nella band Van Halen. Suona, dal vivo e in studio, con artisti come Pat Metheny, Van Halen, Rush, Stanley Clarke, Yes (Anderson Bruford Wakeman Howe), Allan Holdsworth, Kazumi Watanabe.

Fra i suoi album solisti citiamo Pump it!, Taking Notes, In Harmony’s Way e Lumpy Jazz. In un suo video didattico vanta la collaborazione alla chitarra del giovane e già virtuoso Frank Gambale, oltre a quella del celebre batterista Vinnie Colaiuta. Lo stile di Berlin è fortemente legato alla fusion.

La Dean Guitars ha realizzato un basso elettrico con la firma di Berlin. Anche la Cort ha realizzato una serie di bassi a 4 e 5 corde da lui progettati (Rithimic Series). Inoltre la Mark Bass, azienda produttrice di amplificatori dedicati al basso, gli ha dedicato un amplificatore: il Mark Bass CMD 151 P Combo Jeff Berlin.

Jeff Berlin è anche noto come critico musicale e si interessa di didattica in campo musicale. Pensate che è stato membro fondatore del Bass Institute of Technology di Los Angeles e, più tardi, della Players School of Music di Clearwater in Florida. Scrive regolarmente articoli ed editoriali per molte riviste del settore, inclusa la Bass Player Magazine.

Grazie Jeff per la tua vera e propria “session” che hai donato ai nostri bambini e ai nostri ragazzi, a sostegno del Nuovo ospedale e grazie per il bacione che ci hai spedito dagli Stati Uniti. Anche noi ti diciamo “Ciao, bello”.

Don Backy

  • 3 Aprile 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

Più che un video-messaggio è un prezioso e unico cameo. quello che Don Backy dedica al Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris. Uno scrigno visivo di quattro minuti e 8 secondi con il quale l’autore, un mito della musica italiana, non solo ci svela la storia della sua celebre canzone “Sognando”, ma la dedica al nostro Nuovo Ospedale. Così Don Backy aderisce alla iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”). E di questo lo ringraziamo di cuore.

“ Uno come Don Backy che ha scritto l’Immensità non può che essere un genio “.

“Queste parole mi sussurrò anni fa Maurizio Bolognesi, dj e speaker di Radio Bruno, mentre assistevamo ad una esibizione live del nostro Aldo Caponi, in arte Don Backy, santacrocese, orgoglio culturale e musicale del mio Comprensorio del Cuoio e della Calzatura.

Quelle parole mi vengono sempre a mente ogni volta che lo vedo in Tv, sui media, in internet o ascolto qualche sua canzone e, debbo dire, che le confermo sempre nel mio cuore e nella mia mente perché se leggiamo la chiarezza poetica dei testi dei suoi brani ci rendiamo conto che sono fortemente ispirati.

Ricordo ancora vivi gli anni dei suoi grandissimi successi quando con il mio Geloso dai tasti colorati e con i nastri a rotella registravo Sanremo, chiedendo in casa assoluto silenzio perché c’era Don Backy al Festival. Che bella ed emozionante gioventù che ho vissuto. Erano anni davvero belli e li ho ripercorsi leggendo anche le “ Memorie di un juke box ” che il Don, fortunatamente, ci ha regalato in libri ricchi di foto ed aneddoti affascinanti di un periodo grandioso per la storia della musica italiana che il nostro amico ha vissuto da protagonista.

I suoi brani sono stati interpretati da grandi artisti ed in varie lingue del mondo.

Oltre all’Immensità mi piace ricordare Canzone, Casa Bianca, Poesia, Cronaca, Bianchi cristalli sereni, Samba, Amico, Pregherò, l’Amore ed anche La storia di Frankie Ballan.

Ma oggi, soprattutto, voglio soffermarmi sulla bellissima ed incredibilmente ispirata “ Sognando ” dove Don Backy, prima ancora della legge Basaglia, aveva già affrontato, con coraggio e grande virtù etica, il tema, forse, più ostico delle malattie, quelle intellettive dove il pregiudizio sociale ha reso la materia per tanti anni un vero tabù. Oggi, grazie al fascino dei grandi progressi delle Neuroscienze se ne parla con più consapevolezza e tranquillità.

“ Sognando “ porta con sé un testo vero, chiarissimo, dinanzi al quale è impossibile non riflettere perché sono parole che, pur immaginate dall’autore, provengono dall’anima di un giovane fragile in cui Don Backy si era immedesimato dopo averlo veramente incontrato in un Ospedale romano durante un suo concerto ed aver vissuto così un importante esperienza di senso.

Di fronte ad un capolavoro come “ Sognando “, che il Don ha scritto nel 1971 a soli 32 anni, è impossibile rimanere indifferenti.

Le interpretazioni così intense di Don Backy e di Mina (con quella voce così unica), che gli fece tirare fuori dal cassetto questo brano che, già escluso da Sanremo, rischiava di andare dimenticato; ma pure le particolari e bellissime cover di tanti altri cantanti (tra cui Fiordaliso, ed anche Drusilla Foer in teatro) che ne hanno donato sonorità ed interpretazioni particolari, ci fanno comprendere come il testo di “ Sognando ” sia sempre vivo e porti con sè il desiderio di essere continuamente letto, cantato o recitato affinchè ogni persona di ogni epoca possa conoscere meglio se stesso e acquisire la consapevolezza che nella fragilità, in realtà, si trova la nostra enorme dignità di esseri umani, di fronte alla quale dobbiamo inchinarci con grande rispetto ed umiltà: “…….per un attimo ricordo che un tempo forse non lontano, qualcuno mi diceva: t’amo…”.

Penso che tutti noi siamo il frutto di un pensiero d’amore. Che bellezza e che speranza c’è sempre anche nel buio più profondo.

Per tutto questo era importante ricevere il “mattoncino testimonianza” di Don Backy, che ringrazio di cuore per l’onore ricevuto e per essere con noi in questo sogno del Nuovo Ospedale da realizzare per i nostri bambini. Ringrazio anche Renzo (il Biga), che mi ha aiutato a contattarlo.

Per un Istituto come il nostro era molto importante conoscere direttamente dalla voce del Don la genesi di Sognando.

Vorrei ricordare un paio di cose ai più giovani e agli artisti: 1) Don Backy non è solo un cantante ed autore, ma è anche un musicista, un attore, un fumettista ed uno scrittore, ossia un artista a tutto tondo, il cui ultimo libro, peraltro, si chiama proprio “ A spasso per il tondo “, ed è ricco di spunti veramente importanti. 2) Come ogni artista ha il cassetto pieno di brani e musiche inedite, e chi è curioso potrebbe andarci a rovistare. Le sue canzoni già conosciute sono così belle che meritano di essere interpretate e personalizzate anche da altri autori e musicisti perché portano con se’ un’energia, una poesia ed un respiro che le muovono in ogni tempo e sono, quindi, per ogni tempo.

Lo sa bene Billie Joe Armstrong dei Green Day che recentemente ha adorato “Amico” , la cover di Don Backy, e l’ha reinterpretata facendole fare il giro del mondo.

C’è poco da fare, i geni sanno sempre dove andare a pescare cose buone.

Bravo Billie Joe e bravo Don Backy .

Andiamo avanti con fiducia. Teniamo sempre accesi l’entusiasmo e la buona musica”.

Giuliano Maffei

SOGNANDO (Don Backy)

Me ne sto lì seduto e assente, con un cappello sulla fronte

e cose strane che mi passan per la mente

avrei una voglia di gridare, ma non capisco a quale scopo

poi d’improvviso piango un poco e rido quasi fosse un gioco

Se sento voci, non rispondo / Io vivo in uno strano mondo

Dove ci son pochi problemi / Dove la gente non ha schemi

Non ho futuro, né presente, e vivo adesso eternamente

il mio passato é ormai per me, distante

ma ho tutto quello che mi serve, nemmeno il mare nel suo scrigno

ha quelle cose che io sogno, e non capisco perché piango

Non so che cosa sia l’amore / E non conosco il batticuore

per me la donna rappresenta / Chi mi accudisce e mi sostenta

Ma ogni tanto sento che, gli artigli neri della notte

mi fanno fare azioni, non esatte

d’un tratto sento quella voce, e qui incomincia la mia croce

vorrei scordare e ricordare, la mente mia sta per scoppiare

E spacco tutto quel che trovo / Ed a finirla poi ci provo

Tanto per me non c’è speranza / Di uscire mai da questa stanza

Sopra un lettino cigolante, in questo posto allucinante

io cerco spesso di volare, nel cielo

non so che male posso fare, se cerco solo di volare

io non capisco i miei guardiani, perché mi legano le mani

E a tutti i costi voglion che / Indossi un camice per me

Le braccia indietro forte spingo / E a questo punto sempre piango

Mio Dio che grande confusione, e che magnifica visione

un’ombra chiara mi attraversa, la mente

le mani forte adesso mordo e per un attimo ricordo

che un tempo forse non lontano, qualcuno mi diceva: ‘t’amo’

In un addio svanì la voce / Scese nell’animo una pace

Ed è così che da quel dì / Io son seduto e fermo qui .

Tratto dal sito ufficiale di Don Backy : https://www.donbacky.com/

Nella foto la copertina del suo ultimo libro “Don Backy” NPE

Maurizio Pugno e i Sacromud

  • 31 Marzo 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

“Noi, ci siamo”. Maurizio Pugno, musicista eclettico e i Sacromud sostengono il Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi di Stella Maris. Il conosciutissimo chitarrista italiano e la band di cui è ideatore, compositore, arrangiatore e produttore della formazione, hanno partecipato alla nostra iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”) con un video-messaggio che ci fa scoprire quello che Maurizio Pugno e i Sacromud  chiamano l’overground Blues, un “blues irrorato nel terreno del contemporaneo”.

 “Il Blues è la vera chiave della musica di tutti i tempi. Tutti, dai musicisti hard rock ai cantanti di teatro sono passati per il blues……. Ascoltando un brano di blues  si possono gustare tutti i tipi di ingredienti musicali. …. Il Blues è un vero e proprio mezzo di espressione di sé….”. Per questo il blues aiuta l’artista e l’ascoltatore a sollevarsi dalle pene della vita”, ci racconta Giuliano che conosce Maurizio Pugno e la sua band, ma leggiamo cosa ci scrive ancora. 

“Queste, ed altre cose, mi ha detto alcuni giorni fa un giovane musicista veronese, Lorenz Zadro, appassionato ed esperto di Blues così tanto da averne una libreria enorme piena di cd, e costituire un punto di riferimento culturale e musicale in Italia ed oltre. 

Con il desiderio di essere anche lui un #IOCISONO, mi ha messo in contatto con un tipo incredibile, un altro come lui che sa tutto di musica e di blues e che ha un’altra libreria enorme di cd (deve essere un vizio di questi bluesmen sapere tutto ed ascoltare musica, suonare e ricercare…): Maurizio Pugno.

Quindi, in questo viaggio alla ricerca di preziosi “mattoncini di diversi generi musicali” che artisti dal cuore d’oro ci stanno donando, non potevamo non passare da Gubbio a salutare Maurizio Pugno e i suoi Sacromud (Raffo Barbi, Alex Fiorucci, Franz Piombino e Riccardo Fiorucci).

Maurizio non è solo un artista, è molto di più. Sicuramente è un creativo ed un innovatore. 

Basta vedere come impugna la chitarra in verticale. Che sia un piccolo vezzo distintivo? No, questa è pura arte e sperimentazione anche comunicativa.

Bravissimo chitarrista e polistrumentista, musicista, autore, arrangiatore, produttore e divulgatore musicale, Maurizio ha già un’esperienza musicale di oltre 35 anni nei quali ha girato il mondo ed ha suonato con tanti grandi.

Basta seguire qualche video nella sua rubrica Facebook “Bluesland”, per avere conferma di ciò.

Il taglio che lui ha dato al “mattoncino musicale” che oggi ci dona con il suo gruppo blues “Sacromud”, ci stimola a cogliere il senso di ciò che facciamo, del perché lo facciamo.

Rimango sempre affascinato da queste persone che grazie ad una grande sensibilità artistica, unita ad competenza ed apertura culturale e musicale, riescono con passione a penetrare la materia che amano senza accontentarsi della superficie. Ogni occasione è buona per continuare a sperimentare, a contagiare i generi: questo è il grido del Blues, ma questa energia è anche Rock ed altri dintorni.

Sicuramente è Overground Blues sopra l’Underground, sotto il Maistream! 

Oggi, infatti, un problema molto grave è – come direbbe anche il rocker Vasco – che ci si “ guarda solo fuori, ci si accontenta delle impressioni ”, ed intanto il mondo rotola.

Abbiamo smesso di pensare? Sicuramente non si scava più, non si cerca più e, quindi, si trova poco di ciò che appare assente, e forse, proprio perché ne avvertiamo l’assenza, esiste?

La soglia dell’attenzione per i nostri giovani è ridotta a pochi minuti che, peraltro, ho adesso già superato. 

Ma noi siamo Blues & Rock e, quindi, dobbiamo superarci ed essere rivoluzionari nel fare bene il BENE.

Quando si ascolta Maurizio, che sa scrivere sicuramente con quella chitarra da cui non si distacca mai anche quando parla, si rimane contagiati dal suo modo elegante di porsi e dalle curiosità ed aneddoti che ci regala. Ci stimola la riflessione e ci lascia liberi di creare un pensiero, un’emozione anche se siamo ai primi approcci nel Blues.

Lo possiamo ascoltare anche un’ora di fila senza stancarci.

Con i Sacromud, che ha coinvolto in questa nostra iniziativa musicale, ci propone un ritmo veramente coinvolgente: sono fortissimi anche loro, bravissimi musicisti ed un cantante dalla voce calda e originale che sa tenere il palco. 

Il brano, dal titolo The Mule, tratto proprio dal recente loro nuovo album è davvero un grande dono in esclusiva. 

Un abbraccio ragazzi e fate sempre Buona musica”

MAURIZIO PUGNO

Biografia

Appassionato di musica afroamericana forma con Rico Migliarini nel 1985 la ½ Blues Band, con la quale inizia a calcare i primi palchi del centro Italia.
Nel 1986 si unisce alla Wolves Blues Band, con cui suona dal 1986 al 1994 in tour in Italia (tra cui Pistoia Blues Festival nel 1988), facendo jam con importanti musicisti come il batterista jazz Dennis Chambers.

MAURIZIO PUGNO E I SACROMUD

Nel 1993 arrangia e scrive i suo primi brani per il primo LP della Wolves Blues Band inciso per l’etichetta jazz Egea e intitolato Last Nite. Dal 1995 al 1996 si dedica al blues rurale suonando in duo acustico con l’armonicista Rico Migliarini, suo storico partner musicale. Nel 1996 nasce il Rico Blues Combo, quartetto di blues elettrico formato da Pugno (chitarra), Riccardo Migliarini (voce e armonica), Mirco Capecci (basso) e Giuliano Bei (batteria). Il gruppo realizza tour europei e collaborazioni con artisti internazionali, come il cantante inglese Andy Martin, il cantante di Austin Matt Leddy, il chitarrista di Chicago Dave Specter e il cantante/armonicista Sugar Ray Norcia, all’epoca front-man del gruppo statunitense Roomful of Blues.
Con il Rico Blues Combo, scrive e incide 5 album: White Whiskey del 1997 (White & Black), premiato dalla critica Italiana come miglior album blues dell’anno;[1] Sleepy Town del 1999 (Pagina 3 Edizioni); Live at Murphy’s (Pagina 3 Edizioni) album dal vivo del 2002;[5] House of Blues Rags (Pagina 3 Edizioni) del 2005, con ospiti Sugar Ray Norcia, Mike Turk, Alberto Marsico, David Dal Pozzolo, Matt Leddy e Mauro Ferrarese; 20 (RBC Records), album del 2016 che celebra i venti anni della band.

Dal 2001 è il chitarrista del sassofonista di Boston Sax Gordon.Nel 2002 Maurizio Pugno, insieme ad Alberto Marsico suona con il batterista dei Deep Purple Ian Paice. Dal 2003 inizia a collaborare con la cantante di Los Angeles Kellie Rucker per la quale scrive ed arrangia diversi brani diventati degli hit di musica roots negli USA.
Nel 2005 collabora artisticamente con il cantante soul di Chicago Tad Robinson, più volte candidato al Grammy Awards e con il chitarrista di Los Angeles Alex Schultz. Nel 2007 inizia la sua carriera solista e incomincia a scrivere e collaborare con Mark DuFresne e Sugar Ray Norcia, in contemporanea forma il Maurizio Pugno Organ Trio insieme ad Alberto Marsico (all’organo) e Gio Rossi (alla batteria), con i quali suona per 5 anni in importanti Teatri d’Europa (tra cui il Paradiso di Amsterdam e festival come il Nottodden Blues Festival in Norvegia).
Parte per gli Stati Uniti dove incide tre album per l’etichetta discografica Pacific Blues Records prodotti da Jerry Hall: That’s What I Found Out nel 2007 con Sugar Ray Norcia, premiato a Parigi come miglior CD Europeo di Blues dell’anno; Kill The Coffee (Pacific Blues Records) nel 2009, con Sugar Ray Norcia e Mark DuFresne, dove propone un blues che mescola shuffle classico, swing e sonorità del lato sud di Chicagotinde di Tex-Mex eMade in Italy – Live at Gubbio Opera House DVD/CD dal vivo del 2010 con Sugar Ray Norcia e Mark DuFresne.
Nel 2008 incide con i Rockwools il tributo alla musica surf con l’album strumentale Surfing with the Frog (Pagina 3 Edizioni).[14] Sempre nello stesso periodo entra a far parte della Egidio Juke Ingala Band, con la quale si cimenta in un tour europeo con il blues/swing della west coast americana. Nel 2009 è in tour con il cantante bkues di New York, Lynwood Slim.
La collaborazione con Mz Dee, cantante proveniente da San Francisco, iniziata nel 2011, si concretizza nella realizzazione di due album completamente scritti ed arrangiati da Pugno: Letters from the Bootland, uscito nel 2012 e The Next Episode del 2013. Sempre nello stesso periodo Pugno collabora con l’armonicista West Coast Mark Hummel in un tour europeo.
Inizia una collaborazione nel 2014 con Linda Valori, durata alcuni anni. Dal 2019 è sotto contratto con Labilia Srl, un’impresa culturale che si occupa produzioni musicali, di eventi e formazione dove Pugno, oltre che come musicista, ne è anche direttore artistico e coordinatore di progetti musicali.

SACROMUD

L’overground Blues dei SACROMUD sente come, nella nuova cultura popolare, ci sia ancora quel vecchio spirito vagabondo in cerca di preghiere laiche; prova quindi a suonare il rumore dei loro passi, lo scandire dei nuovi esodi, a dare voce alla sensualità delle debolezze umane e all’annerire degli alberi, con il suo blues fuori scala, in questo nuovo Carosello.

Non è quindi solo una band che pesca dentro al blues di Maurizio Pugno proseguendone in qualche modo la traiettoria tracciata con oltre 35 anni di attività in giro per il mondo, ma una vera e propria fabbrica di suggestioni spalmate sul cosa siamo oggi, in quella che è la loro ballata contemporanea.

SACROMUD è una produzione Labilia che prova a farsi interprete del Sacro Fango dell’oggi e il loro Live Show ricalca questa visione essendo costruito come un’unica suite musicale dentro alla quale si muove la narrazione stessa oltre che il soul, la roots music, il blues, il rock, il pop, l’R&B ecc., frullati assieme ai suoni delle contraddizioni contemporanee.

L’orverground Blues è la risposta che Sacromud prova a dare quindi a coloro che si lasciano, a volte anche inconsapevolmente, sedurre dalla tradizione che alimenta il sound del sacro fango contemporaneo, quella tradizione, che appartiene a tutti, anche a chi non conosce la retorica che ne contraddistingue il profilo.

Così l’overground blues prova ed essere la somma, in continua mutazione, dei valori utili al suo popolo e quel popolo deve continuamente rinnovarsi, se non vuol deperire.

Ma è anche un passeggiare dentro a Bluesland, la terra di tutti e dove tutti hanno generato la musica degli ultimi 150 anni: «…Il blues è stato per me il sale con cui ho condito il mio percorso musicale…. – racconta Pugno stesso – ….non solo di musicista ma direi soprattutto di appassionato.

SACROMUD, è quello che definisco altresì una fionda emotiva più che un gruppo musicale; ha trasformato il mio umile percorso in una sintesi sperimentale che prova ancora a mettermi e a metterci in discussione. Una ricerca a volte ostica, con la quale fare i conti ma dalla quale trarre spunti, un rompere gli oggetti per dare anima alla materia.

Raffo ha tradotto tutte le contraddizioni del ruotare su se stessi attraverso, come ripeto spesso, il suo sacro fango…»

RESIZED, l’album uscito nel 2021, è il ponte tra il vecchio e il nuovo, un riadattare il vestito, da bravi sarti, alle proprie taglie ma è anche la zattera che ha traghettato definitivamente la band verso SACROMUD e «Sacromud», l’album del 2022 (un disco completamente composto da Maurizio Pugno e Raffo Barbi e totalmente dentro a questa suggestione).

Cinque musicisti, cinque modi di vedere e sentire la musica, ma tutti proiettati al raggiungimento di una performance pensata come un vero e proprio movimento musicale di oltre un’ora e mezza!

Si prende fiato all’inizio e si espira tutto fuori, lentamente!

SACROMUD BAND

RAFFO BARBI  voce

MAURIZIO PUGNO  chitarre, dobro, chitarra baritono, flauto, 

percussioni, pianoforte, moog, mellotron, sintetizzatori, elettronica

ALEX FIORUCCI piano, organo, fender Rhodes e sintetizzatori

FRANZ PIOMBINO basso

RICCARDO FIORUCCI batteria e percussioni

Arrangiamenti e produzione: MAURIZIO PUGNO

Musica di MAURIZIO PUGNO e RAFFO BARBI

Testi di RAFFO BARBI

VIDEO

THE HIDER & THE SEEKER
scritta da Maurizio Pugno e Raffo Barbi – arrangiata da Maurizio Pugno https://www.youtube.com/watch?v=MQH6m3PaemY

CAROUSEL
scritta da Maurizio Pugno e Raffo Barbi – arrangiata da Maurizio Pugno https://youtu.be/RBXScwm7JZo

HOLY DAY
scritta da Raffo Barbi – arrangiata da Maurizio Pugno
https://www.youtube.com/watch?v=we5XoN-5CeY

HELP ME THROUGHT THE DAY (Live)
scritta da Leon Russell – arrangiata da Maurizio Pugno
https://www.youtube.com/watch?v=aA8M21FsqKA

THE SAME LOVE THAT MADE ME LAUGH (Live)
scritta da Bill Whiters – arrangiata da Maurizio Pugno
https://www.youtube.com/watch?v=aduWU6P82xY

DON’T GO TO STRANGERS
scritta da J.J. Cale – arrangiata da Maurizio Pugno
https://www.youtube.com/watch?v=v7BNpSCvAw8

 

Info & Contatti

Sacromud (The Pugno Collective)
www.sacromud.com
www.facebook.com/Sacromud
www.istagram.com/sacromud
sacromud@gmail.com

Maurizio Pugno
Cell. +39 338.64.75.046
www.mauriziopugno.it
maestropugno@gmail.com
www.facebook.com/MaurizioPugnoOfficial
www.facebook.com/mauriziopugno
www.istagram.com/mauriziopugno

Il Rossignolo

  • 27 Marzo 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

“Io, ci sono”. A pronunciare l’adesione e il sostegno al Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi di Stella Maris è Il Rossignolo, gruppo specializzato nello studio e nell’esecuzione di musica antica su strumenti storici, fondato e coordinato dai flautisti Marica Testi, Martino Noferi e dal clavicembalista Ottaviano Tenerani, che ne è anche direttore. Con entusiasmo hanno partecipato alla nostra iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”) con un video-messaggio che ci porta alla scoperta di una musicalità di altri tempi.

Ma lasciamo la parola all’avv. Maffei che ci racconta l’incontro con il Rossignolo.

“Musica antica per un Ospedale scientificamente e tecnologicamente moderno, può sembrare un contrasto, ma non lo è perché la musica porta con se’ qualcosa di eterno che supera lo spazio ed il tempo e la rende sempre attuale, direi viva!
Questa è la musica proposta dall’ ensemble “Il Rossignolo”, riconosciuto in tutto il mondo come “una delle eccellenze italiane nel campo della musica antica” .
Fondatori del gruppo, i maestri Ottaviano Tenerani, Marica Testi e Martino Noferi, sono oggi con noi, con gli strumenti originali del 1700, per dedicarci il brano di Johann Sebastian Bach “Sonata Bwv 1039”, ossia di un autore che porta con se’ i più alti valori culturali, musicali e poetici di questa nostra avventura sul pianeta Terra.
Conosco da molti anni questi bravissimi musicisti, applauditissimi, soprattutto, nei luoghi dove la musica classica, antica e barocca, sono venerate come l’aria che respiriamo. Con Ottaviano, pero’, mi lega un qualcosa in più: questo grande musicista e direttore d’orchestra, da giovane, ha svolto il servizio civile proprio a Stella Maris, alla nostra Casa Verde. Inoltre, con sua moglie Marica, sono miei compaesani, vivono infatti, in quel piccolo paese pisano di S.Romano (proprio quello della “ Battaglia di San Romano “ di Paolo Uccello), indicato nel libretto interno all’opera “ Germanico “, attribuita a Georg Friedrich Händel, che Ottaviano, con il suo gruppo, alcuni anni fa ha scoperto e musicato.
Una scoperta sensazionale e, quindi, un successo planetario.
Ricordo ancora quel giorno in cui il maestro Tenerani, con una luce negli occhi, mi confido’ che in una biblioteca di Firenze aveva scoperto uno scritto contenente note musicali, databile al 1700, che aveva elementi di sonorità e caratteristiche attribuibili a Georg Friedrich Händel. Stava compiendo approfondite verifiche culturali e musicali ma non poteva sbagliarsi, ne era certo, ed io con lui perché sapevo che Ottaviano sa tutto di musica antica ed ha una sensibilità non comune, per non parlare della sua capacità di trasmettere empaticamente, ogni volta che lo incontri, e di qualunque cosa parli, la meraviglia e lo stupore degli artisti quando agganciano quell’armonia che muove il mondo.
Che bel momento che mi regalò”.
Grazie Maestro. Grazie ragazzi ed amici del Rossignolo di questo vostro prezioso “mattoncino musicale” che per la sua delicatezza accarezza l’anima anche oggi. Ce n’è bisogno”.

IL ROSSIGNOLO

Biografia

“Il Rossignolo: classe italiana su strumenti originali…” ha scritto il Financial Times Deutschland. Stimato dalla critica internazionale come “una delle eccellenze italiane nel campo della musica antica” per la verve interpretativa “che unisce una straordinaria e ispirata vitalità al rigore filologico”, Il Rossignolo è un gruppo – a geometria variabile secondo il repertorio affrontato – specializzato nello studio e nell’esecuzione di musica secondo prassi storicamente informate su strumenti originali, fondato e coordinato dai flautisti Marica Testi, Martino Noferi e dal clavicembalista Ottaviano Tenerani, che ne è anche direttore.

IL ROSSIGNOLO

Il Rossignolo ha un accordo discografico con Sony Classical International. Il primo frutto di questa collaborazione è stato l’incisione del Germanico, opera riscoperta dal gruppo e attribuita a Georg Friedrich Händel. Il disco è stato recensito da giornali e riviste specializzate come ”un successo planetario” e ha ottenuto riconoscimenti in Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia. Il disco successivo – Telemann Virtuoso – è stato recensito come “eccezionale” da varie testate specializzate quali Fanfare, USA (un disco straordinario che dimostra la perfezione raggiunta da questo gruppo) e Musica, ITA (Disco premiato 5 stelle) e inserito tra i migliori 25 dischi dell’anno da Artribune.

L’attività discografica generale ha portato alla realizzazione dei progetti riguardanti importanti riscoperte in tempi moderni come i Madrigali et Canzonette a cinque voci di Orazio Caccini, (Selezione CD della rivista Early Music) le Sinfonie da camera di G.B. Martini (premio CD della rivista The Classic Voice, Maggio 2002), ed i Notturni a Quattro di G.B. Sammartini (Un disco meraviglioso! – Classical Music); dedicati a repertorio più noto i progetti sui Concerti e Sinfonie di Alessandro Scarlatti (Uno straordinario divertimento – Concerto), i Concerti per violino et organo di Antonio Vivaldi (Il Rossignolo… formazione agguerrita nelle intenzioni e felice per colore del suono e precisione tecnica – Musica). Le Sonate op. 2 di Benedetto Marcello/Sonate a solo cembalo, è stato accolto come “una entusiasmante interpretazione, così come ci si aspetta da interpreti italiani che eseguono musica italiana… – Musicweb International”, e scelto tra i dischi dell’anno.

A fianco degli impegni concertistici e discografici, Il Rossignolo è molto attivo nel campo della didattica ed è regolarmente invitato a tenere corsi e masterclass sull’interpretazione della musica antica. È in residence presso l’Accademia Internazionale d’Organo e Musica Antica Giuseppe Gherardeschi di Pistoia – polo di eccellenza nel panorama internazionale della didattica rivolta allo studio delle prassi esecutive e della musica su strumenti antichi – dove cura la collezione degli strumenti e coordina il dipartimento d’interpretazione storica, con corsi di strumento e musica d’insieme.

Nel 2012 è stato inserito tra i Top Artist nel catalogo Sony Classical International. Con Sony ha un programma di incisioni che prevede, tra i vari progetti, integrali di opere händeliane e prime registrazioni assolute di opere di Antonio Caldara e Alessandro Scarlatti. La più recente produzione per SONY/DHM è il cofanetto contenente la prima incisione assoluta di tutte le sonate a strumento solo e basso di Georg Friedrich Händel.

 

Info 

www.ilrossignolo.com
info@ilrossignolo.com

Federico “Sago” Sagona

  • 24 Marzo 202222 Gennaio 2023
  • da Roberta Rezoalli

“Io, ci sono”. A pronunciare la sua adesione all’iniziativa solidale a favore del Nuovo Ospedale dei Bambini della Fondazione Stella Maris è Federico “Sago” Sagona, musicista professionista, pianista, turnista, compositore, arrangiatore, insegnante, cantante che aderisce alla nostra iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”). Il suo video-messaggio musicale è una perla che si aggiunge ai tanti già arrivati, che rappresentano la nostra piccola ma preziosa orchestra di cuori di artisti davvero speciali.

Scopriamo ora l’incontro tra “Sago” e l’avv. Giuliano Maffei.

“Che bella musica. Ma chi è che suona? “ Con questa domanda mia moglie si è inserita nell’ascolto del videoclip che avevo appena scaricato da We transfer .

“E’ Federico, il “ Sago “, rispondo.

“E’ una musica molto delicata, leggera, fa stare bene. E’ molto bravo Federico”, aggiunge Adele.

Caro Federico, sono molto contento che tu abbia regalato questo momento musicale per i nostri bambini e ragazzi, dedicandolo al progetto del nostro folle sogno di costruire un grande Ospedale, proprio in questi tempi così difficili.

Sono felice che, finalmente, ti sei deciso a presentarti come vero musicista, quale effettivamente sei, con un’opera strumentale di Pianoforte solo, dal titolo “86400 “ , che sono i secondi che scandiscono il giorno, gli attimi consistenti e preziosi che indicano l’eterno racchiuso nella nostra vita.

Finalmente, hai osato e da questo frammento del brano “Battiti ”, che ci hai donato con il cuore, si comprende bene che hai trovato una nuova, stimolante e personale consapevolezza e visione musicale.

Come ti ho detto spesso, tu hai il nome da bravo pianista.

La musica la conosci benissimo, gli studi classici aiutano e, quindi, insisti.

Il “Sago” è un amico di Stella Maris da oltre dieci anni. Ne siamo onorati.

Ogni volta che con il Maestro Beppe Dati abbiamo realizzato uno spettacolo, il “Sago“ è sempre stato una sicurezza averlo al service, o sul palco alle tastiere. Con lui siamo sicuri che tutto andrà bene e, quindi, siamo già alla metà dell’opera. Puntuale e preciso, non sbaglia niente. Perfetto. Grande professionalità e competenza musicale. Il suo è un bellissimo percorso artistico che innerva il Classico con il Pop e Rock. Ma non poteva che essere così altrimenti non avrebbe potuto lavorare o collaborare con grandi artisti e calcare palchi di famosi concerti, con migliaia e migliaia di persone.

Al riguardo, specialmente di questi tempi, mi piace rivedere il video su youtube in cui Federico accompagna alle tastiere nientemeno che Piero Pelù, Ligabue, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e Jovanotti, ed insieme a Ghigo Renzulli, Saturnino, Fidanza, Poggipollini tira su quel muro del suono per urlare: “Io dico si, dico si può cercare pace è l’unica vittoria, l’unico gesto in ogni senso che darà forza al nostro vivere. Il mio nome è mai più, mai più, mai più mai più…” .

Un momento da brividi in quel concerto Italia loves Emilia 2012 Campovolo. Anche questo è un attimo di quel tempo che Federico descrive con i tasti bianchi e neri del pianoforte.

Nei giorni scorsi ho visto le lacrime sincere e la preoccupazione di un altro Federico artista, il giovanissimo Fedez. Ecco, poiché l’amore donato non può stare chiuso in un cassetto ma deve essere rimesso subito in movimento, voglio dedicare questo dolce “Battiti” del cuore del nostro Sago, insieme a tutti i nostri bambini e ragazzi e a tutti i mattoncini musicali pervenuti sino ad oggi dagli altri amici artisti, proprio a Fedez che vive un momento di sofferenza, con un grande e affettuoso abbraccio musicale dicendogli in coro “ Non temere. Forza, vai avanti, noi siamo con te, noi ci siamo“.

Buona musica a tutti.

FEDERICO SAGONA

Biografia

Federico Sagona detto “Sago“, è musicista, pianista, tastierista, compositore, arrangiatore, cantante, autore e insegnante di musica. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 10 anni con la professoressa Susanna Sgrilli alla scuola di musica “G. Verdi” di Prato. Negli anni successivi ha assecondato la sua naturale inclinazione per la musica Rock/Pop perfezionandosi al “Laboratorio Musicale Walter Savelli”, lo storico pianista di Claudio Baglioni.

FEDERICO SAGONA

Negli anni, oltre ad esperienze con cover band rinomate e progetti inediti ha suonato per artisti del calibro di Piero Pelù solista e con i Litfiba, Gianni Morandi, Noemi e con Beppe Dati, autore di successi immortali come “Gli uomini non cambiano”, “Cirano”, “Cosa resterà degli anni 80” , “l’Uomo Volante “, “ Celeste” e “La forza della vita”.

Nel 2012 ha partecipato all’evento benefico “Italia loves Emilia” suonando anche “Il mio nome è mai più” insieme a Ligabue, Piero Pelù, Claudio Baglioni, Jovanotti e Fiorella Mannoia.

Il 4 febbraio del 2022 è uscito il suo primo disco di solo pianoforte, anticipato dai singoli “Battiti” e “L’inizio”, da cui è tratto il video omonimo presentato in anteprima su Billboard Italia.


Lovesick Duo

  • 19 Marzo 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

Sono un duo strepitoso, la loro musica ci ricorda il sound americano western country dei mitici anni ’40-50. Si chiamano Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi ed entrambi sostengono il Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris, dicendo “Io, ci sono”. Paolo Roberto e Francesca danno vita al Lovesick Duo e aderiscono con entusiasmo alla nostra iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).

Ma come è avvenuto questo incontro con Stella Maris? Sentiamo Giuliano che cosa ci racconta:

“ Non può passare inosservata la mia richiesta di un “mattoncino musicale” per il nostro Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi, a due artisti come loro che sono così straordinariamente strani e fortissimi “.

Questo pensavo dopo averli individuati su internet alla ricerca di belle note musicali.

Ed infatti, un bel giorno, mi giunge improvvisa (ma desiderata) una telefonata da una voce gentilissima e piacevolmente emiliana e, quindi, già musicale.

Era Francesca, ossia l’una di quel duo Lovesick Duo, famosissimo nel web, che mi ringraziava per averli invitati a partecipare a questa bella iniziativa musicale dicendomi #NOICISIANO.

Con Paolo Roberto, stava andando in Puglia. La linea era disturbata e, quindi, ci siamo risentiti nel viaggio di ritorno verso Bologna, dopo una serata musicale per degli americani che li hanno scambiati per veri americani, a testimonianza della loro eccezionale bravura se pensiamo che non si limitano a fare delle famose cover, ma scrivono e musicano loro stessi tantissimi brani, anche in inglese, e vincono premi proprio in quel continente americano la cui musica li ha conquistati. Anche in Europa sono conosciutissimi in alcune nazioni amanti di quel genere musicale.

Il prossimo Tour 2022, infatti, li vedrà spesso fuori Italia: incredibile ma vero.

Quando li ho incontrati per la prima volta sul Web, mi sono detto: “E questi chi sono? Eccezionali! ” Con questo ritmo, con questo sound, con questo look, con questo contagioso e colorato entusiasmo, con questa gioia di fare musica, devono essere con noi!

Soltanto a vedere la passione, il sorriso e la scioltezza con cui interpretano i loro brani ci sentiamo bene e ci viene voglia di organizzare una serata con loro. Lo faremo sicuramente. Esprimono simpatia immediata per come si presentano in modo fresco, solare e colorato e per come ci credono in ciò che stanno facendo. Si vede proprio chiaramente che amano regalare al pubblico qualcosa di speciale. E’ bello vedere, sentire e vivere il momento in cui un’artista ci regala “quel di più” della sua arte. Sta tutta qui la differenza.

Francesca e Paolo Roberto sanno fare tutto questo in modo spontaneo, è il loro essere, e poi ce la mettono tutta per fare bene curando ogni minimo particolare. Non sbagliano niente, sono sincronizzati, un tutt’uno. Che dire? Loro stanno in Italia come un americano in America. Sono proprio degli eccellenti musicisti e professionisti. Si vede che alle spalle c’è anche un grande studio, oltre ad un incredibile talento e ad un cuore generoso e voglioso di donare Amore & Musica.

Vi invito a vedere i video nei loro siti, vi divertirete. Belle sensazioni. Sarete felici.

Per i nostri giovani e per tutti noi i Lovesick Duo ci dedicano un brano originale scritto e musicato da loro, dal titolo: “ Second Chance “, tratto dal loro Album “All Over Again”.

Grazie Paolo Roberto e Francesca è stato bello conoscervi e stare anche un po’ a chiacchierare con voi in videochiamata in quell’auto piena di strumenti musicali (portare dietro il bellissimo e colorato contrabbasso non è certo come portare dietro un Ukulele).

Grazie anche dell’esservi messi subito in azione verso altri artisti vostri amici che non potevano che essere unici come voi. Anche loro ci saranno prossimamente. Un grande abbraccio e Buona Musica.

Grazie Paolo Roberto, Grazie Francesca. Con tutto il cuore.

LOVESICK DUO

Biografia

I Lovesick Duo si compone di due musicisti bolognesi, entrambi polistrumentisti, le cui radici attingono dall’atmosfera e dalla musica americana country, rock’n’roll e western swing anni ’40 e ’50. In aggiunta alle loro armonie vocali Paolo Roberto Pianezza suona chitarra elettrica, acustica e semiacustica, oltre che lap steel a manico singolo e doppio, chitarra resofonica e dobro.

LOVESICK DUO

Francesca Alinovi, suona il contrabbasso con aggiunta di brush pad, una percussione incorporata al contrabbasso che le permette di segnare il tempo con una spazzola per batteria.

Un loro concerto porta ad una totale immersione nelle atmosfere dell’America degli anni ’40-‘50: con il loro sound, abbigliamento e strumenti musicali vintage, nelle loro canzoni toccano i temi più cari alla Country Music e al Rock’n’Roll come l’amore, il tradimento e il divertimento sfrenato.

Dal loro più recente album del 2021 “All Over Again”, quarto della loro discografia ufficiale, hanno estratto tre singoli per la radio airplay ed hanno ricevuto numerosi apprezzamenti trasversali dalle radio e dalla critica musicale. I loro brani sono stati trasmessi nelle radio in Italia, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti e Brasile, ricevendo una candidatura per il premio statunitense Western Artists’ Award e l’invito ad esibirsi come ospiti a Casa Sanremo presso il Palafiori della città ligure “Sala Mango”, in occasione della 71° edizione del Festival della Canzone Italiana, nel “We Have a Draeam” condotto da Red Ronnie.

Nel 2015 pubblicano l’omonimo album “Lovesick Duo”, del 2017 è “New Orleans Session”, del 2018 è “La Valigia di Cartone” (con brani esclusivamente originali scritti in lingua italiana), oltre diversi singoli pubblicati tra il 2019 e il 2021.

Nei vari anni di attività stati invitati ad esibirsi in tutta Italia, Svizzera, Polonia, Francia, Irlanda, Stati Uniti in festival, in club, feste pubbliche e ricevimenti privati, con una media di oltre 120 concerti all’anno.

Paolo e Francesca hanno anche partecipato come attori/musicisti nel film “Lamborghini” e nella serie tv dedicata Francesco Totti “Speravo di morì prima”, in uscita nella primavera 2021 per Sky TV. La loro forte presenza sui social media li ha fatti conoscere in tutto il mondo. Su Facebook hanno superato i 110.000 followers, la loro pagina YouTube conta oltre 10.000 iscritti al canale, totalizzando oltre 7.000.000 di streaming video, con numeri destinati a crescere.

A loro va il nostro ringraziamento per aver aderito alla nostra gara di solidarietà per la costruzione in musica di quello che sarà il nostro Nuovo Ospedale che sorgerà a Pisa. 

Il loro contributo è una ventata di energia. 

Discografia

Album 

2015 – Lovesick Duo – CD

2017 – The New Orleans Session – CD

2018 – La Valigia di Cartone – CD

2020 – All Over Again – CD / Vinile 33giri

2021 – A Country Music Adventure – CD

Singoli

2015 – Run Run Rudolph

2016 – Santa Bring My Baby Back To Me

2017 – Silver Bells

2018 – Santa Looked at Lot Like Daddy

2019 – Wildays

2019 – Buon Natale

2020 – A Testa in Giù

2020 – All Over Again / Second Chance – 45 giri

2021 – I Don’t Want You To Leave / More Than Just One Kiss – 45 giri

Collection

2021 – A.A.V.V. – The Firebird Rock’n’ Roll Cruise 2021 – CD

Collaborazioni

2012 – con Paul maD Gang – Full Power

2013 – con Paul maD Gang – Vodka & Gin (live) – 45 giri

2013 – con Paul maD Gang – Riding with Me

2018 – con Osteria del Mandolino – Sotto la Magnolia in Cuori Solitari

2019 – con Craig Judelman & The Milksoup Orchestra – Grandma’s Recipe

2021 – con Gloria Turrini & Mecco Guidi – G & The Doctor in A Rocking Good Way

2021 – con Franz Campi – Il Sentimento Prevalente

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Info & Booking

Simone Franchi
Tel (+39) 339 881 4467
simone.franchi@barleyarts.com
lovesickduo@gmail.com
www.lovesickduo.com

Mario Costanzi

  • 17 Marzo 20228 Settembre 2022
  • da Roberta Rezoalli

“Noi, ci siamo”. A dirlo forte è Mario Costanzi, o meglio Don Mario, il sacerdote di origine genovese da vent’anni in Toscana, in forza alla Diocesi di Siena che non solo ha la vocazione del pastore ma anche il talento per la buona musica. Don Mario sostiene il Nuovo Ospedale dei Bambini e aderisce alla nostra iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv. Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”).

Ma conosciamolo meglio. Don Mario Costanzi è nato a Genova il 3 febbraio del 1963, che a Cortenuova di Empoli (Fi) è stato parroco per molti anni ed ha saputo allestirvi una sala di registrazione professionale e adesso è impegnato a portare avanti un altro grande e stimolante progetto a Vinci (Fi), la città di Leonardo e sui terreni appartenuti al grande Genio: il Centro d’Arte Residenziale del Mulino del Ronzone, dove la Scienza si trova a contatto con l’Arte. Un luogo di dialogo, di relazione, di ispirazione.

Scopriamo Don Mario attraverso le parole del nostro presidente e quelle dello stesso artista.

L’avvb. Giuliano Maffei dice : “Conoscere Mario Costanzi vuol dire vivere l’esperienza di un incontro con una persona speciale, con un Maestro nel vero senso della parola, perché con un ritmo musicale sa davvero suscitare domande interiori, e perché porta con se’ la forza e l’energia costruttiva e contagiosa della cultura, della musica, dell’arte e di quella spiritualità che muove ed unisce gli esseri umani e le cose nella vita vera, quella vissuta.

Con lui siamo dentro un fermento creativo sempre molto ispirato che ci aiuta a comprendere con semplicità il significato più profondo della vita che passa attraverso ogni esistenza umana.

Se è vero che la “ bellezza salverà il mondo “, allora con Mario, con tutte le cose che fa con grande professionalità, dinamicità, pragmaticita’ ed entusiasmo, abbiamo una voce di speranza.

Possiamo continuare a sognare. Ce la possiamo fare. Forza, avanti!

Quel che Mario pensa e sogna riesce poi sempre ad attuarlo grazie ad una grande passione musicale (la mamma era musicista e, quindi, il DNA lo aiuta) supportata da una preparazione culturale, ed anche spirituale, visto che è un sacerdote.

Il forte desiderio di portare parole di senso e di conforto a chi vive la sofferenza della fragilità e di avvicinare i bambini, i ragazzi e tutti i giovani alla musica, alla poesia e all’arte, che sono le uniche che parlano quel linguaggio universale che unisce, e che spinge ad andare oltre i nostri limiti, è la sua missione non solo religiosa ma, soprattutto, di essere umano che ha scoperto ciò che davvero conta nella vita e lo deve raccontare.

Don Mario “ Rock “ l’ho conosciuto anni fa grazie a degli spettacoli teatrali-musicali molto belli realizzati con la Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, dal Viaggio di un Piccolo Principe, all’omaggio a Fabrizio De Andre’ anche in dialetto genovese.

L’ho ritrovato poi nelle mie recenti navigazioni in internet alla ricerca di preziosi “ mattoncini musicali “ da incastonare nel Nuovo Ospedale, ed ho visto che Don Rock non si ferma mai, ed in ogni cosa che fa riesce ad inserire sempre quella musica e quella bellezza che ci fa stare bene.

È un piacere ascoltarlo.

Don Mario Costanzi è un costruttore musicale, musicista, cantautore, compositore, produttore e tanto altro ancora, curioso ed inarrestabile di bene comune e, quindi, è importante averlo con noi perché ci aiuta a tenere vivo anche lo spirito dell’arte e, soprattutto, a sentirci importanti con la nostra storia, qualunque essa sia, come una “ piccola goccia d’acqua “ (è il titolo di un suo bellissimo brano).

Con immediatezza mi ha detto IOCISONO.

Grande Don Mario, sei veramente forte, e grazie di cuore per ciò che fai e per esserti buttato con passione in questa tua grande missione a favore dei giovani che sono anche i giovani di Stella Maris con tutte le loro giovani famiglie. Stella Maris è giovane e, quindi, anche noi siamo con te “.

Don Mario Costanzi così racconta di sé: “La mia attività principale come musicista è scrivere canzoni – dice Don Mario -. Ad oggi esse superano di poco le 250, scritte in quasi 40 anni. Sono tutte opera mia per testo e musica, tranne 2 scritte negli anni 80 con l’amico Luca Bigerna e altre 22 facenti parte di un musical e il cui testo appartiene a Don Francesco Ricciarelli, scritte tra il 2018 e il 2019. Le mie canzoni sono sempre state frutto di un’esigenza comunicativa tesa alla ricerca dell’empatia con l’ascoltatore. Nei testi e nella musica cerco di mettere in campo emozioni e ideali condivisi, sogni e speranze in comune, sconfitte e desiderio di riscatto. La vita a 360°, senza sconti o tematiche prefabbricate, è sempre stata la protagonista della mia produzione. La scelta vocazionale, che mi ha portato a diventare prete per la Diocesi di Siena nel 1996, ha dato nuovo slancio alla mia attività artistica e aperto nuove possibilità di incontro e di collaborazione. A ciò ha contribuito anche il mio curriculum accademico, completato all’Università Salesiana a Roma, in Pastorale Giovanile e comunicazione. Nella mia vita arte e fede si sono sempre incrociate e fuse, in un’unica visione di vita”.

Una fusione che si è espressa anche nell’immediata adesione alla nostra iniziativa a sostegno del Nuovo Ospedale, dei bambini e dei ragazzi di Stella Maris. A lui va il nostro più profondo ringraziamento.

DON MARIO COSTANZI

Biografia

Don Mario si diploma ad Arcidosso (GR) come tecnico di laboratorio biochimico. Si trasferisce a Loppiano (FI) nel 1982 e frequenta i primi 2 anni del corso di laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche dell’Università di Firenze. Si sposta poi in vari luoghi della Toscana per lavoro fino ad approdare al Seminario di Siena nel 1991, conseguendo il Baccalaureato in Filosofia e Teologia all’Università Gregoriana di Roma. Per 6 anni è co-responsabile dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Siena.

 

Corrado Rustici

Mentre l’attività di cantautore è sempre esistita fin dai primi anni 80, nel 1998 inizia anche quella di tecnico di studio, durante le registrazioni per il suo primo album. Il primo vero SUONAMIDITE STUDIO nasce nel 2005 a Colle di val d’Elsa e parallelamente inizia un’attività di piccolo produttore, mentre nel 2007 nasce l’omonima Associazione che diventerà Onlus di diritto nel 2016 a Firenze.

Il trasferimento a Empoli nel 2008 segna l’inizio della nuova fase dello studio, ideato insieme all’amico ingegnere Fabrizio Giovannozzi, delle nuove produzioni e collaborazioni e delle attività di progettazione nelle scuole e in ambito educativo e sanitario, oltre che con organizzazioni ed istituzioni a livello Nazionale ed Europeo. Nel 2015 inizia in maniera strutturata l’attività di musicoterapia, oltre che quella di scrittura per eventi teatrali e di progettazione di percorsi educativi per la scuola basati sulla musica e le canzoni.

Ha al suo attivo 5 album, editi da MORNING STAR MUSIC, DWA, TERRE SOMMERSE, con canzoni, musiche, canzoni per bambini e musica elettronica per ambientazioni. Ha scritto più di 250 canzoni.

Si occupa da alcuni anni anche di ideazione di progetti di promozione del territorio con eventi musicali e concerti a sfondo sociale ed educativo a servizio di enti, scuole ed organizzazioni.

Attualmente è Presidente dell’Associazione SUONAMIDITE OdV, Expert artist per l’equipe SciArt della Commissione Europea, membro della European Geosciences Union e professore per l’organizzazione Alma Salus a Roma.

Con la sua Associazione gestisce un Centro d’Arte a Vinci-FI (Il Mulino del Ronzone) nel quale si trova anche un avanzato studio di registrazione.

Pubblicazioni a stampa

VIAGGIO DI UN PICCOLO PRINCIPE – Terre Sommerse – Roma 2016

IL VANGELO DI UN POPOLO – Terre Sommerse – Roma 2017

Discografia

Ecco una scelta di canzoni:

ORA SI PUO’ inno ufficiale di benvenuto per la visita del Papa, Arezzo 1993.

Colonna sonora per “International Youth Fest” Palasport di SIENA agosto 2000.

LA VIA DI FRANCIA Inno ufficiale del pellegrinaggio nazionale sulla Francigena Ad Limina Petri, 2006.

UNO DI NOI inno del progetto Europeo “Uno di Noi”.

Canzone SOGNO di volare (tema Autismo) per il Festival della salute mentale, Firenze 2014.

Canzone FAIRNESS SONG sigla della Mostra RESONANCES II della Commissione Europea, Milano 2017.

NON UNO DI MENO inno delle scuole Polo del Comune di Genova 2017 e ss.


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