4 aprile 2022
Don Backy
Il mito della musica italiana sostiene il Nuovo Ospedale dei bambini con #IOCISONO e ci dona un prezioso cameo
Più che un video-messaggio è un prezioso e unico cameo. quello che Don Backy dedica al Nuovo Ospedale dei bambini di Stella Maris. Uno scrigno visivo di quattro minuti e 8 secondi con il quale l’autore, un mito della musica italiana, non solo ci svela la storia della sua celebre canzone “Sognando”, ma la dedica al nostro Nuovo Ospedale. Così Don Backy aderisce alla iniziativa solidale #IOCISONO, progetto nato dall’idea dell’avv.Giuliano Maffei (Presidente della Fondazione Stella Maris IRCCS) e Giovanni Niccolai (“Niccolai Grandi Magazzini della Musica”). E di questo lo ringraziamo di cuore.
“ Uno come Don Backy che ha scritto l’Immensità non può che essere un genio “.
“Queste parole mi sussurrò anni fa Maurizio Bolognesi, dj e speaker di Radio Bruno, mentre assistevamo ad una esibizione live del nostro Aldo Caponi, in arte Don Backy, santacrocese, orgoglio culturale e musicale del mio Comprensorio del Cuoio e della Calzatura.
Quelle parole mi vengono sempre a mente ogni volta che lo vedo in Tv, sui media, in internet o ascolto qualche sua canzone e, debbo dire, che le confermo sempre nel mio cuore e nella mia mente perché se leggiamo la chiarezza poetica dei testi dei suoi brani ci rendiamo conto che sono fortemente ispirati.
Ricordo ancora vivi gli anni dei suoi grandissimi successi quando con il mio Geloso dai tasti colorati e con i nastri a rotella registravo Sanremo, chiedendo in casa assoluto silenzio perché c’era Don Backy al Festival. Che bella ed emozionante gioventù che ho vissuto. Erano anni davvero belli e li ho ripercorsi leggendo anche le “ Memorie di un juke box ” che il Don, fortunatamente, ci ha regalato in libri ricchi di foto ed aneddoti affascinanti di un periodo grandioso per la storia della musica italiana che il nostro amico ha vissuto da protagonista.
I suoi brani sono stati interpretati da grandi artisti ed in varie lingue del mondo.
Oltre all’Immensità mi piace ricordare Canzone, Casa Bianca, Poesia, Cronaca, Bianchi cristalli sereni, Samba, Amico, Pregherò, l’Amore ed anche La storia di Frankie Ballan.
Ma oggi, soprattutto, voglio soffermarmi sulla bellissima ed incredibilmente ispirata “ Sognando ” dove Don Backy, prima ancora della legge Basaglia, aveva già affrontato, con coraggio e grande virtù etica, il tema, forse, più ostico delle malattie, quelle intellettive dove il pregiudizio sociale ha reso la materia per tanti anni un vero tabù. Oggi, grazie al fascino dei grandi progressi delle Neuroscienze se ne parla con più consapevolezza e tranquillità.
“ Sognando “ porta con sé un testo vero, chiarissimo, dinanzi al quale è impossibile non riflettere perché sono parole che, pur immaginate dall’autore, provengono dall’anima di un giovane fragile in cui Don Backy si era immedesimato dopo averlo veramente incontrato in un Ospedale romano durante un suo concerto ed aver vissuto così un importante esperienza di senso.
Di fronte ad un capolavoro come “ Sognando “, che il Don ha scritto nel 1971 a soli 32 anni, è impossibile rimanere indifferenti.
Le interpretazioni così intense di Don Backy e di Mina (con quella voce così unica), che gli fece tirare fuori dal cassetto questo brano che, già escluso da Sanremo, rischiava di andare dimenticato; ma pure le particolari e bellissime cover di tanti altri cantanti (tra cui Fiordaliso, ed anche Drusilla Foer in teatro) che ne hanno donato sonorità ed interpretazioni particolari, ci fanno comprendere come il testo di “ Sognando ” sia sempre vivo e porti con sè il desiderio di essere continuamente letto, cantato o recitato affinchè ogni persona di ogni epoca possa conoscere meglio se stesso e acquisire la consapevolezza che nella fragilità, in realtà, si trova la nostra enorme dignità di esseri umani, di fronte alla quale dobbiamo inchinarci con grande rispetto ed umiltà: “…….per un attimo ricordo che un tempo forse non lontano, qualcuno mi diceva: t’amo…”.
Penso che tutti noi siamo il frutto di un pensiero d’amore. Che bellezza e che speranza c’è sempre anche nel buio più profondo.
Per tutto questo era importante ricevere il “mattoncino testimonianza” di Don Backy, che ringrazio di cuore per l’onore ricevuto e per essere con noi in questo sogno del Nuovo Ospedale da realizzare per i nostri bambini. Ringrazio anche Renzo (il Biga), che mi ha aiutato a contattarlo.
Per un Istituto come il nostro era molto importante conoscere direttamente dalla voce del Don la genesi di Sognando.
Vorrei ricordare un paio di cose ai più giovani e agli artisti: 1) Don Backy non è solo un cantante ed autore, ma è anche un musicista, un attore, un fumettista ed uno scrittore, ossia un artista a tutto tondo, il cui ultimo libro, peraltro, si chiama proprio “ A spasso per il tondo “, ed è ricco di spunti veramente importanti. 2) Come ogni artista ha il cassetto pieno di brani e musiche inedite, e chi è curioso potrebbe andarci a rovistare. Le sue canzoni già conosciute sono così belle che meritano di essere interpretate e personalizzate anche da altri autori e musicisti perché portano con se’ un’energia, una poesia ed un respiro che le muovono in ogni tempo e sono, quindi, per ogni tempo.
Lo sa bene Billie Joe Armstrong dei Green Day che recentemente ha adorato “Amico” , la cover di Don Backy, e l’ha reinterpretata facendole fare il giro del mondo.
C’è poco da fare, i geni sanno sempre dove andare a pescare cose buone.
Bravo Billie Joe e bravo Don Backy .
Andiamo avanti con fiducia. Teniamo sempre accesi l’entusiasmo e la buona musica”.
Giuliano Maffei

SOGNANDO (Don Backy) Me ne sto lì seduto e assente, con un cappello sulla fronte e cose strane che mi passan per la mente avrei una voglia di gridare, ma non capisco a quale scopo poi d’improvviso piango un poco e rido quasi fosse un gioco Se sento voci, non rispondo / Io vivo in uno strano mondo Dove ci son pochi problemi / Dove la gente non ha schemi Non ho futuro, né presente, e vivo adesso eternamente il mio passato é ormai per me, distante ma ho tutto quello che mi serve, nemmeno il mare nel suo scrigno ha quelle cose che io sogno, e non capisco perché piango Non so che cosa sia l’amore / E non conosco il batticuore per me la donna rappresenta / Chi mi accudisce e mi sostenta Ma ogni tanto sento che, gli artigli neri della notte mi fanno fare azioni, non esatte d’un tratto sento quella voce, e qui incomincia la mia croce vorrei scordare e ricordare, la mente mia sta per scoppiare E spacco tutto quel che trovo / Ed a finirla poi ci provo Tanto per me non c’è speranza / Di uscire mai da questa stanza Sopra un lettino cigolante, in questo posto allucinante io cerco spesso di volare, nel cielo non so che male posso fare, se cerco solo di volare io non capisco i miei guardiani, perché mi legano le mani E a tutti i costi voglion che / Indossi un camice per me Le braccia indietro forte spingo / E a questo punto sempre piango Mio Dio che grande confusione, e che magnifica visione un’ombra chiara mi attraversa, la mente le mani forte adesso mordo e per un attimo ricordo che un tempo forse non lontano, qualcuno mi diceva: ‘t’amo’ In un addio svanì la voce / Scese nell’animo una pace Ed è così che da quel dì / Io son seduto e fermo qui . Tratto dal sito ufficiale di Don Backy : https://www.donbacky.com/ Nella foto la copertina del suo ultimo libro “Don Backy” NPE